Se il 2023 è stato l’anno dell’intelligenza artificiale, il 2024 sarà quello delle sue applicazioni, anche in settori verticali. Secondo lo studio “Unlocking Europe’s AI Potential” condotta da Public First e commissionato da Aws, lo scorso anno l’uso dei tool di AI è cresciuto del 32% in Europa e del 28% in Italia.
Sebbene l’adozione di questa tecnologia riguardi ancora appena un terzo delle aziende europee, appare sempre più forte la consapevolezza del business di essere di fronte a una tecnologia rivoluzionaria: quasi l’80% delle realtà italiane è convinto che condurrà a una trasformazione sostanziale del proprio settore nell’arco dei prossimi cinque anni.
Le imprese italiane stanno infatti abbracciando con entusiasmo la digitalizzazione, a un ritmo ancora più rapido rispetto agli altri Paesi europei. Il 93% delle imprese italiane fa ormai affidamento sul digitale nelle quotidiane attività di business e dichiara di non poter funzionare efficacemente senza la tecnologia. Secondo la ricerca, mantenendo l’attuale ritmo di adozione, entro il 2030 l’AI potrebbe generare un aumento di 329 miliardi di euro di valore per l’economia nazionale.
I benefici sono già tangibili: per l’88% delle imprese italiane l’adozione dell’AI ha portato a un aumento dell’efficienza operativa, per il 75% ha semplificato i processi di business e per un altro 75% ha stimolato l’innovazione aziendale. Con effetti anche sulla crescita, visto che il 63% delle aziende segnala anche un aumento dei ricavi derivante dall’uso delle tecnologie intelligenti.
D’altronde, la diffusione dell’intelligenza artificiale ha ormai fatto passi da gigante nel Paese. In base alle ultime stime dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato dell’AI nel nostro Paese ha fatto segnare nel 2023 una crescita del 52%, raggiungendo il valore di 760 milioni di euro.
La gran parte degli investimenti riguarda soluzioni di analisi e interpretazione testi per ricerca semantica, di classificazione, sintesi e spiegazione di documenti o agenti conversazionali tradizionali. 6 organizzazioni su 10 hanno già avviato un qualche progetto di intelligenza artificiale, almeno a livello sperimentale.
Guardando alla spesa media in intelligenza artificiale sostenuta dalle aziende, l’analisi dell’Osservatorio pone ai primi posti i settori telco-media e assicurazioni, seguiti da energy, resource & utility, banche e finanza. La quota più significativa del mercato italiano è legata a soluzioni per analizzare ed estrarre informazioni dai dati, che sfiorano il 30% degli utilizzi: le aziende hanno investito in soluzioni di data prediction, supporto alle decisioni e ottimizzazione dei sistemi.
Molto diffusi sono anche i progetti che utilizzano l’AI per l’interpretazione del linguaggio, scritto o parlato (27%). Sempre più spesso si utilizza l’intelligenza artificiale per personalizzare i servizi al cliente, rendendoli più “on demand”: cresce infatti la percentuale di imprese che investe in algoritmi capaci di suggerire ai clienti contenuti in linea con le proprie preferenze (22%).
Sempre secondo la ricerca dell’Osservatorio, ormai quasi tutti gli italiani hanno sentito parlare di intelligenza artificiale e più di un italiano su quattro ne ha una conoscenza medio-alta. Permangono però i timori, soprattutto in relazione all’impatto sul mondo del lavoro, e la scarsa conoscenza delle nuove frontiere dell’AI. Prima fra tutte la Generative AI.
Già diventata un fenomeno di massa nelle sue prime applicazioni “ludiche”, la Generative AI è destinata a entrare con sempre maggior forza in tutti i settori e i livelli aziendali. Una ricerca di McKinsey, dal titolo “The state of AI in 2023: Generative AI’s breakout year”, ha certificato che quasi 8 persone su 10 hanno assistito all’uso di AI generativa per lavoro o al di fuori di esso e il 22% la utilizza già regolarmente nelle attività di business.
Nel 2024 questa percentuale è destinata ad aumentare, visto che l’adozione dell’intelligenza artificiale generativa sta già rivoluzionando Operations, Marketing e Customer service. Gartner prevede che il 2024 sarà anche l’anno di una presa di coscienza generale sulla GenAI: un gran numero di nuovi operatori si renderà conto che solo le organizzazioni più coraggiose e capaci di seguire un approccio ragionato e disciplinato sapranno trasformare l’AI in una vera e propria rivoluzione.